Lo SteamPunk, Ciò che muove il vostro cuore meccanico...

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Kormyak
view post Posted on 7/11/2011, 11:02




CITAZIONE (§:AlchemicalColonel:.:Lenore K:§ @ 7/11/2011, 02:39) 
(E riguardo ai periodi storici, sì, la vedo anche io così; senza aprire un flame XD Vi faccio un esempio di cosa intendo:
ritengo personalmente che non dovrebbe nemmeno esistere, la netta separazione Steampunk = "strettamente" vittoriano e dieselpunk = "strettamente" epoca guerre mondiali. Ne ho prese due a caso delle mie preferite. Penso a un personaggio, uhm, come Kroenen di Hellboy: steampunk fino al midollo, ma come periodo siamo nel dieselpunk. Conta sempre e comunque il significato che gli dai... non tanto l'etichettatura.)

Lenore, lo so che quando hai scritto questa frase sapevi che sarei arrivato volteggiando sul mio largo mantello a fare le pulci a ogni parola :P
Parliamone un attimo: tu scrivi che Kroenen (immagino tu ti stia riferendo alla versione del film di Hellboy) è "steampunk fino al midollo". Da quale punto di vista? Quali sono gli elementi che ti hanno portata a questa affermazione? A livello estetico, l'elemento più steampunk del personaggio è il fatto di avere il cuore "a molla" (e in una scena abbiamo anche modo di vedere l'interno della sua mano meccanica fatta a ingranaggi). Sono elementi che però sono effettivamente dettagli, che si notano poco e solo quando il regista focalizza la sua attenzione su di essi. Ma per il resto del tempo ciò che percepiamo del personaggio è la sua uniforme da gerarca, la sua maschera che sembra proprio di plastica, la sua aderente tuta nera in tessuto tecnico, i tonfa con le lame. Un incrocio tra un ninja e l'iconico "soldato del male" al servizio dei totalitarismi, completamente depersonalizzato. Ti sembra un'estetica steampunk?
E anche a livello di significato, quel Kroenen (parlo sempre di quello del film) è la tipica "arma" della società di massa: senza identità, senza scopo, una macchina per uccidere ed eseguire ordini, nel vero senso della parola. Anche qui siamo lontanissimi da quell'estetica vittoriana (e steampunk) che invece, al contrario, cerca l'umanità nella macchina (e negli animali, ma è un altro discorso), e quando crea un automa o rianima un cadavere lo sogna intelligente, capace di provare emozioni e sensazioni proprie, o desidera che possa esserlo.
Ovviamente la società di massa ha le sue origini proprio nel periodo vittoriano, ma qui non si parla di storia, ma di percezione culturale, filosofica ed estetica. E da questo punto di vista Kroenen mi sembra intimamente una creatura dieselpunk. ^_^
 
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Kormyak
view post Posted on 7/11/2011, 12:56




Doverosa precisazione: con questo voglio dire che non si possa immaginare un periodo tra le due guerre "steampunk"? Certo che si può! Ma sarà su svariati livelli profondamente diverso da quello che può nascere da un immaginario dieselpunk ^_^
 
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The_Zeppo
view post Posted on 7/11/2011, 16:07




Ragazzuoli con Hellboy andrei molto con i piedi di piombo perché in quel fumetto é una sorta di bibbia dove c'é dentro tutto lo scindibile sul Weird e New Weird (dalla svastica sul sole a Silent Hill), spesso in una continua contaminazione (ad esempio nella storia di Abe Sapiens possiamo trovare un excursus di oltre 100 anni di letteratura di genere). Prendo il vostro stesso esempio di Kroenen:
Egli ha 2 estetiche; da vestito é decisamente Dieselpunk, ma sotto é assolutamente Steam (anche la maschera in effetti e molto simile a quella dei robot pre WWI).

Appartiene ad un mondo decisamente Dieselpunk ma non ha la caratteristica fondamentale: non rappresenta l'uomo migliorato ma la trasformazione in macchina dell'essere umano e la sua naturale antiteticità rispetto all'esistenza umana, tema caro al Cyberpunk più che al Diesel! Non rappresenta il superuomo di una razza egemone quanto piuttosto una marionetta del sistema come l'Agente Smith!

Quindi alla fine direi che Kroenen non é né l'uno né l'altro, ma un qualcosa che fa convergere le due visioni (che cmq ritengo strettamente attigue, in quanto entrambe appartenenti al filone New Weird, come già detto in un altro post).
 
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Kormyak
view post Posted on 7/11/2011, 18:07




Zeppo, giusto per capirci quando parliamo: cosa intendi tu con "New Weird"? Perché parliamo di un termine molto recente e con un'accezione molto ristretta, nel suo significato proprio, mentre tu sembri usarla per comprendere praticamente tutti i sottogeneri della fantascienza che non abbiano a che fare coi viaggi spaziali, o qualcosa di simile :huh:
 
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ilkappa
view post Posted on 8/11/2011, 11:27




Datemi del pazzo, ma io continuo a pensare che la visione "storica" sia limitante. Stavo rileggendo il termine Ucronia su Wiki (per pura pedanteria: http://it.wikipedia.org/wiki/Ucronia). Quindi, se partiamo dal presupposto che la storia sia andata diversamente, non è nemmeno detto che le due guerre mondiali ci siano state (o magari si, ma mille anni dopo o con trecent'anni fra una e l'altra). Secondo me è più una questione di stilemi che di inquadramento storico. Anche perché, tornando a Hellboy e facendo una fredda considerazione cronologica, è ambientato ai giorni nostri quindi non rientrerebbe in nessuno dei due generi. Io continuo a preferir pensare a un contesto vittoriano dal punto di vista stilistico, ma imprecisato dal punto di vista storico. Anche per dare un maggiore respiro all'ambientazione, e non vincolarla a un periodo (che peraltro condividiamo con la pessima compagnia del decadentismo :D).
Ciò non vuol dire che non si possa immaginare una cronologia Steam, (ma anche qui ne potremmo parlare, io il filone lo farei partire dal meccanismo di Antichitera, passando per Erone di Alessandria, per l'illuminismo e arrivare ad Dieselpunk o addirittura al Cyberpunk, ma ci sarebbe da aprire l'ennesimo topic), ma personalmente non la ricalcherei pedissequamente sulla storia del nostro mondo :)
 
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Eli d'E
view post Posted on 8/11/2011, 11:48




Spero di non fare una pessima figura inserendomi nella discussione, visto che sto cominciando ora ad approfondire la mia conoscenza del mondo Steampunk.
Per quel poco che so, esistono lavori (libri, graphic novels, piuttosto che anime e giù di lì), che seguono la linea dell'ucronia, narrando di una storia evolutasi autonomamente. Per lo meno, io ho iniziato a conoscere il genere sotto questa luce: chiari richiami allo stile vittoriano ( o comunque stili coevi ); avventure alla Jules Verne; impiego di tecnologie basate sul vapore o affini; etc. ma che cronologicamente hanno avuto un decorso ben lontano da quello del mondo "reale".
 
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The_Zeppo
view post Posted on 9/11/2011, 16:55




CITAZIONE (Kormyak @ 7/11/2011, 18:07) 
Zeppo, giusto per capirci quando parliamo: cosa intendi tu con "New Weird"? Perché parliamo di un termine molto recente e con un'accezione molto ristretta, nel suo significato proprio, mentre tu sembri usarla per comprendere praticamente tutti i sottogeneri della fantascienza che non abbiano a che fare coi viaggi spaziali, o qualcosa di simile :huh:

Uso le parole di Wikipedia (anche se magari non sarà il massimo) per esprimere quello che intendo per New Weird (anche se in realtà lo considero più un movimento transartistico che unicamente letterario.
 
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Kormyak
view post Posted on 9/11/2011, 17:31




E' una definizione di una genericità talmente estrema che praticamente pure l'Odissea sarebbe New Weird :P ma perlomeno ho capito cosa intendi quando la usi. Contesto molto l'operazione che consiste nell'ascrivere a generi di nuova concezione autori vissuti (e spesso anche morti) decenni o secoli prima che il genere stesso venisse concepito come categoria estetica, o accorpare all'interno di una nuova etichetta generi esistenti da tempo, e vedere messi nello stesso calderone Carroll, Lovecraft, Peake, King e Miéville mi fa venire l'orticaria oltre che il mal di testa :D ma non è questo il luogo per discutere della definizione data da Wikipedia.
Non condivido affatto però la totale inesistenza di confini di genere che quella definizione allargata comporta, perché li va a privare del loro specifico scopo e peculiarità. Come ho già detto altrove in termini più ristretti, Steampunk, Dieselpunk, Bizzarro fiction, New Weird (utilizzando il termine nel senso ristretto inteso da VanderMeer: "a type of urban, secondary-world fiction that subverts the romanticized ideas about place found in traditional fantasy, largely by choosing realistic, complex real-world models as the jumping off point for creation of settings that may combine elements of both science fiction and fantasy"), Cyberpunk, ucronia pura, sono essenzialmente diversi perché hanno al loro cuore tematiche, ispirazioni, obiettivi diversi. Il titanismo ottocentesco non è equivalente al superomismo novecentesco, il rapporto tra uomo e macchina nello Steampunk è totalmente diverso da quello del Cyberpunk. Non si tratta dello stesso genere a cui viene cambiato "vestito" e periodo storico, e se qualcuno crede di fare un'operazione del genere, non ha compreso lo spirito di ciò in cui si sta imbarcando.
Non è nemmeno una questione di tempo, come diceva il kappa: un'opera può essere Steampunk e ambientata durante una nuova versione della Seconda Guerra Mondiale, o Dieselpunk e svolgersi negli anni '80. Sono, come dicevo, temi, argomenti, significati, a definire l'appartenenza dell'opera.
 
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The_Zeppo
view post Posted on 9/11/2011, 17:58




CITAZIONE (Kormyak @ 9/11/2011, 17:31) 
E' una definizione di una genericità talmente estrema che praticamente pure l'Odissea sarebbe New Weird :P ma perlomeno ho capito cosa intendi quando la usi. Contesto molto l'operazione che consiste nell'ascrivere a generi di nuova concezione autori vissuti (e spesso anche morti) decenni o secoli prima che il genere stesso venisse concepito come categoria estetica, o accorpare all'interno di una nuova etichetta generi esistenti da tempo, e vedere messi nello stesso calderone Carroll, Lovecraft, Peake, King e Miéville mi fa venire l'orticaria oltre che il mal di testa :D ma non è questo il luogo per discutere della definizione data da Wikipedia.
Non condivido affatto però la totale inesistenza di confini di genere che quella definizione allargata comporta, perché li va a privare del loro specifico scopo e peculiarità. Come ho già detto altrove in termini più ristretti, Steampunk, Dieselpunk, Bizzarro fiction, New Weird (utilizzando il termine nel senso ristretto inteso da VanderMeer: "a type of urban, secondary-world fiction that subverts the romanticized ideas about place found in traditional fantasy, largely by choosing realistic, complex real-world models as the jumping off point for creation of settings that may combine elements of both science fiction and fantasy"), Cyberpunk, ucronia pura, sono essenzialmente diversi perché hanno al loro cuore tematiche, ispirazioni, obiettivi diversi. Il titanismo ottocentesco non è equivalente al superomismo novecentesco, il rapporto tra uomo e macchina nello Steampunk è totalmente diverso da quello del Cyberpunk. Non si tratta dello stesso genere a cui viene cambiato "vestito" e periodo storico, e se qualcuno crede di fare un'operazione del genere, non ha compreso lo spirito di ciò in cui si sta imbarcando.
Non è nemmeno una questione di tempo, come diceva il kappa: un'opera può essere Steampunk e ambientata durante una nuova versione della Seconda Guerra Mondiale, o Dieselpunk e svolgersi negli anni '80. Sono, come dicevo, temi, argomenti, significati, a definire l'appartenenza dell'opera.

Per carità lungi da me dire che siano la stessa cosa, io mi riferivo che cmq escono fuori dal calderone "New Weird" che é una sorta di macroclasse che identifica delle sottoclassi più delineate (un pò come dire che l'upupa ed il colibrì sno due esseri differenti ma cmq tutti e due uccelli, per intenderci), forse non mi son spiegato bene!

PS: non per fare l'accademico (anche perché non ne ho il titolo, sono un Ragioniere! XD) Lovecraft, Carroll Etc. all'epoca facevano parte del filone soprannominato "Weird" e perciò non le farei confluire nel "New Weird" (ecco sempre ripresentarsi i limiti di Wikipedia! :P).
 
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Kormyak
view post Posted on 9/11/2011, 18:18




Io più che altro direi che la macroclasse di riferimento non può essere altro che la buona vecchia "speculative fiction", ovvero l'insieme di tutti i generi letterari che rappresentano "mondi secondari" (secondo la definizione di "mondo secondario" data da Tolkien)... le suddivisioni al suo interno, poi, sono da sempre oggetto di guerra XD

P.S. La definizione di "weird fiction" se possibile è ancora più fumosa di quella di New Weird :P Ma io continuo a vedere Lovecraft come intimamente un autore horror (che il suo orrore provenga dagli spazi profondi non lo rende comunque più vicino alla fantascienza: l'essenza della sua opera è mostrare un mondo secondario in cui le regole del nostro mondo vengono stravolte in modi in cui non dovrebbero esserlo, e che causano terrore, repulsione e danni fisici e mentali a coloro che ne diventano consapevoli), Carroll come un autore di letteratura "del fantastico" secondo la definizione data da Todorov.
 
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The_Zeppo
view post Posted on 9/11/2011, 18:28




Beh Quello a cui fai riferimento tu é il problema che spesso incontra chiunque sia appassionato di Letteratura Fantastica ed é un problema che nasce proprio in quegli anni (di Lovecraft) quando fumosi accademici facevano noiosissimi libri colmi di significato mentre gli altri facevano "Romanzi d'Appendice", "Romanzi di Genere", etc. etc., il tutto ovviamente spinto dalla convinzione che "tutto debba essere catalogato" tipico delle culture moderna e post-moderna (nel quale pure noi due stiamo incappando).

Oddio, mi sto sentendo Telespalla Bob! XD
 
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Kormyak
view post Posted on 9/11/2011, 18:56




Beh, a me, che sono un esponente di quella brutta razza che combina l'accademico col topo di bliblioteca :P , una bella discussione sui generi letterari piace sempre XD Ovviamente la catalogazione ha un scopo pratico molto limitato, ma è un esercizio teorico interessante e aiuta soprattutto gli autori a realizzare cosa possono ottenere dal loro genere di riferimento, quali sono i sentieri battuti, come stravolgere, innovare o cambiare
 
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The_Zeppo
view post Posted on 9/11/2011, 19:57




CITAZIONE (Kormyak @ 9/11/2011, 18:56) 
Beh, a me, che sono un esponente di quella brutta razza che combina l'accademico col topo di bliblioteca :P , una bella discussione sui generi letterari piace sempre XD Ovviamente la catalogazione ha un scopo pratico molto limitato, ma è un esercizio teorico interessante e aiuta soprattutto gli autori a realizzare cosa possono ottenere dal loro genere di riferimento, quali sono i sentieri battuti, come stravolgere, innovare o cambiare

Sono d'accordo (d'altronde anche io, dal basso dei miei registri contabili, lo faccio) u_u
 
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72 replies since 19/9/2008, 18:31   3634 views
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