Isulf sintetizza bene la mia domanda iniziale, ma rimane sempre e comunque un dubbio...
Sono anche io dell'idea che PC e cellulari possono esistere in un mondo steampunk, naturalmente adattati sia in termini di estetica che di funzionalità. Ecco il dubbio di cui parlavo prima: qual'è il confine tra il creare qualcosa, e il rivestire gli oggetti moderni di una texture steampunk scopiazzando qua e là?
(esempio... il cell steampunk: dico NO a uno smartphone con la cover d'ottone e il display supermoderno magari con le Widget, dico SI a un bell'ipotetico congegno di comunicazione a distanza con display a caratteri tipografici, ma è solo un esempio, chi ha voglia di brevettarlo? XD)
Non bisogna dimenticare che l'individuo è ciò che il suo secolo gli permette di essere (Febvre 1962), vale a dire che noi siamo e possiamo pensiare solo nei termini dei paradigmi storici, scientifici, sociali, di costume tipici del nostro secolo.
Per quanto possiamo ritenerci unici, gran parte della nostra mentalità di singolo è stata concepita da un lungo depositarsi di memorie collettive e residuali, trasfigurate, nel corso dei vari cambiamenti di paradigma che la nostra storia ha visto.
Il recente cambio di paradigma che ha determinato la nascita di quel tanto odiato "sistema senza anima" è anche lo stesso stravolgimento di orizzonte filosofico-metascientifico che ha permesso a movimenti (intelligenti) come il nostro di attecchire.
Senza dimenticare che, insieme all'economia, la scienza e la società, si sono determinate anche ulteriori profonde trasformazioni che ora toccano l'anima di noi tutti, come esperienze residuali non consce, ma saldamente ancorate nel profondo della nostra attuale mentalità di singoli (non solo come collettività!)
Un mondo steam dove le idee fantasmagoriche di un tempo si fossero rivelate vere e fosse dunque possibile vivere in una società utopista piena di invenzioni, non è certo esente dal ragionamento di cui sopra. Adattare un'idea, un oggetto, in termini di estetica e funzionalità significa proprio questo: reinterpretare il passato alla luce della sensibilità odierna, ma SENZA MAI DIMENTICARE CHE, COME NOI OGGI SIAMO SOGGETTI A DETERMINATI SCHEMI MENTALI, "LORO" ALL'EPOCA NE ERANO SOGGETTI AD ALTRI.
Mentalizzare la storia (come fanno certe branche di teorici che tentano di spiegare gli avvenimenti del passato con la psicologia moderna) è sempre un grosso errore, per come la vedo io, la tendenza più corretta sarebbe quella di "Storicizzare la mente", gli eventi, gli oggetti guardandoli con la lente della nostra sensibilità senza dimenticare i vari "cambiamenti di orizzonte" che via via si sono avuti attraverso i secoli: solo così avremo libertà di giudizio e chiarezza di pensiero, solo così potremo riflettere in modo libero sugli stessi preconcetti che determinano come funziona il nostro ragionamento causale in questa epoca, in questo mondo.
Questo vuole naturalmente essere solo un piccolo consiglio diretto a tutti gli Evoluzionisti che cercano di tracciare il confine tra cosa è accettabile e cosa no
ma mi rendo conto che sto come al solito strabordando eccessivamente in territori troppo arcanofilosofici rispetto alla domanda iniziale da me posta!