Forse mi permetto un azzardo, ma ho iniziato a buttare giù un' idea di prefazione riguardo ad una serie di racconti legati ad uno Stempunk durante l' Unità d' Italia.
L' Idea è di fare una vaga presentazione dei personaggi e della situazione in generale tramite lettere e diari, mentre il resto del racconto verrà scritto in terza persona.
"26 settembre 1857
Questa è la prima pagina dunque.
A lungo ho riflettuto su come avrei potuto cominciare a scrivere su questo diario.
Alla fine, dopo lunga riflessione, mi sono deciso a prediligere una forma molto netta ed esplicativa, perciò mi accingo descrivendo per prima cosa ciò che accade intorno a me:
L' Italia è divisa tra molti stati: Regno di Sardegna, Principato di Monaco, Regno Lombardo-Veneto, Repubblica del Canton Ticino, Ducato di Modena e Reggio, Ganducato di Toscana, Repubblica di San Marino, Stato Pontificio, Regno delle Due Sicilie.
Taluni di questi erano ciò che rimaneva degli stati pre-napoleonici, altri invece furono i risultato di successive conquiste e invasioni da parte di barbarici stranieri.
L' attuale Re della terra da cui provengo, Vittorio Emanuele II, mi ha permesso in gran segreto, di procedere con i miei studi sui "potenziamenti esoschelettrici", ma per ora siamo abbastanza lontani dal' obbiettivo finale.
Tali applicazioni potrebbero creare dei soldati straordinari, di modo che l' Italia torni unica, e quei barbari chinio il capo innanzi a Roma!
Ahimè quale sfortuna! Solo il pensiero che questi barbari, che abbiamo educato all'arte, alla cultura e al diritto, oggi siano nelle nostre case, a stuprare le nostre donne, torturare i nostri uomini, e sfruttare i nostri figli, m' irradia le vene d' una rabbia patriottica!
Italia, Italia e Italia! Questo è il moto che spinge avanti il mio cuore, e la mia ormai stanca e morente mano.
Giuseppe Tordibonio"
"10 Gennaio 1859
Cara Anna
Voglio assicurarmi innanzi tutto che stiate bene.
Le vostre lettere mi giungono con costanza, ma come vi scrissi nella precedenti ugualmente mi preoccupa sapervi nella vostra casa di campagna nelle vicinanze del Ticino.
Spero che vostro padre abbia ancora la mano ferma con il fucile, non si sa mai quali briganti potrebbero attentare alla salute vostra, e della vostra famiglia.
Oggi come ben sapete ero con i miei compagni della guardia reale al Parlamento, a Torino, ed ho avuto così occasione di seguire il discorso fatto dal Re.
Mi hanno detto che sul Corriere della Sera verrà pubblicato per intero, quindi probabilmente lo leggerete prima dell'arrivo di questa lettera.
Debbo confessarvi che quasi mi commuovevo quando il Re parlò del <grido di dolore che si leva verso> il Regno nostro.
Cosa posso dirvi a riguardo, quasi invidio chi andrà sul fronte a combattere, che ha la possibilità di versare sangue per questa nobile e patriottica causa.
Ma altresì ne vengo trattenuto rimembrando che così facendo rischierei di non vedervi più.
La settimana scorsa sono giunte in caserma due casse che nessuno aveva il diritto di aprire. Il contenitore ligneo era tipico di quelli che ci giungono solitamente per i nuovi armamenti.
Eppure vennero portati direttamente nell'ufficio del comandante, senza darci la possibilità di vederne il contenuto, il che mi pare molto strano.
Ovviamente sarà una delle <manie di noi soldati> come dite spesso voi.
Porgete i miei saluti a vostro padre.
Spero di rivedervi presto, e che il servizio mi porti nelle vostre vicinanze.
Fino ad allora, rimarrò il vostro amatissimo Fabio.
Fabio Selvetteri"
"16 Marzo 1859
Ottimo massimo Vittorio Emanuele II re della Sardegna e del Piemonte.
Vi scrivo per rendervi edotto che il piano proposto a noi della Caput Mundi, è stato accettato.
E in concomitanza con la rivolta organizzata nel sud da Giuseppe Garibaldi, noi ci assicureremo una rivolta in tutta la città di Roma, così da ristabilire la Repubblica Romana. La quale sarà governata come da accordi dal triunvirato Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini e Aurelio Saffi, esattamente come era accaduto prima che i Francesi la restituissero al pontificio.
Inoltre ci assicureremo l' eliminazione della maggioranza della struttura politica del Pontificio stesso, di modo da evitare eventuali eredi che possano rivendicare il regno.
E le proprietà clericali verranno utilizzate per formare un esercito da mandare in aulico dove reputerete più consono, ciò che ne rimarrà verrà donato a vossignoria.
E quando tutti i barbari saranno scacciati dalla penisola, vi consegneremo in mano le redini di Roma, per creare l' Unità.
Come sempre anonimo, ma al vostro servizio.
il Diplomatico di Caput Mundi"
"Corriere della Sera 27 Aprile 1859
E' la guerra!
Ieri l' esercito Austriaco ha varcato il confine sul Ticino in segno di dichiarazione di guerra! Vi sono già state vittime tra i civili in molte ville nelle vicinanze del fiume!
Come ricorderete gli Austriaci temendo un' unificazione dell' Italia tutta (che come già usa cantare tra le fila garibaldine […]Il suolo natio:/ Uniti per Dio/ Chi vincer ci può? /Stringiamoci a coorte/ Siam pronti alla morte/ L'Italia chiamò./[…]) diedero un ultimatum al nostro Re invitandolo a disarmare i nostri giovani garibaldini.
Ma il Primo Ministro, Cavour, rispose loro che il Piemonte avrebbe resistito a tale aggressione.
Un gesto che denota l' ardore e il sangue Romano che scorre nelle vene di tutto il nostro popolo!
E quindi Fratelli Italiani: uniti per Dio! Chi vincer ci può?!"
"1 Maggio 1859
Cari Padre e Madre.
Vi prego di non prendere questo gesto sconsiderato di vostra figlia come una forma di mancanza di rispetto.
Comprendo la vostra preoccupazione, e il vostro amore per me, ma l' Italia sarà finalmente Una, ed io non posso mancare a tale evento.
Forse rischierò la vita, o la perderò come più volte mi avete ammonito, ma non mi importa. Ho compreso che ci sono momenti in cui la vita vale molto meno dei grandi ideali. E questo è il più alto che ad oggi l' Iddio ci permette di avere.
Pertanto parto e raggiungo l' esercito di Garibaldi, non chiedetemi precisamente in quale modo vi entrerò, ma troverò il modo.
Porgete un grande saluto a mio fratello Andrea, da parte mia.
Spero comunque di avere modo di rivedervi presto, e che possiate perdonarmi.
Cercherò di scrivervi quanto prima per rassicurarvi delle mie condizioni.
I migliori auguri
La vostra amata figlia
Serena Medin"
Come vedete anche parte degli avvenimenti storici sono stati mutati (ad esempio aggiunta questa Caput Mundi, la cui faccia verrà precisata più avanti)
A voi i commenti su questo primo abbozzo di inizio.
Marzio
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