Just glue some gears on it, ...and call it Steampunk ?!?

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§:AlchemicalColonel:.:Lenore K:§
view post Posted on 18/12/2011, 22:43




Ciao ragazzi!

Nella difficoltà che incontriamo nel definire cosa sia lo steampunk, mi ha colpito una piccola riflessione sul lato estetico e sulla banalità delle generalizzazioni!

Su Youtube ho trovato un video simpaticissimo (mi fa morire dal ridere!! :lol:) qui, ma se ascoltate con attenzione quello che dice l'autore - magari attivando i sottotitoli dal menu CC, visto che è un British che canta velocissimo :huh: - vedrete che si tratta in realtà di una critica molto intelligente a tutta quella "paccottiglia" che viene spacciata per steampunk da vari mass-media, che si limitano a vedere le cose da un unico lato... Il lato del business, della moda, della facile presa sulla mente delle masse.
(Per capirci meglio, provate a visitare questo link www.regretsy.com/category/not-remotely-steampunk/ dove trovate una galleria dei migliori "orrori commerciali" definiti STEAMPUNK dagli stessi siti o venditori! A detta dell'autore, questo è ciò che lo ha ispirato nel creare il video.)

Questo accade molto di più nei paesi di lingua inglese che qui da noi, dove lo Steam è ancora categorizzato come sotto-cultura giovanile, ma esplica bene l'idea (secondo me, terrificante!) che possa un giorno nascere una "moda steampunk", dove si sia perso il significato del termine che ancora è così vago, dove non vi sia più traccia della cultura che l'ha fatto nascere e dei suoi motivi di fondo, dove si punti unicamente all' "estetica dell'ingranaggino".
Il nostro amico si diverte a prendere in giro quei giornali di moda e quei siti di vendita online dove ti fanno credere che ingranaggi piantati ovunque su una giacca vintage che costa quanto un deltaplano fanno di essa un oggetto "artistico" steampunk. E poi, giustamente, ci spiega l'origine del termine e i capisaldi del suo immaginario fantasy.

Questa mia riflessione nasce dal crescente interesse che sto vedendo nei confronti dello steampunk in ambito di moda e vestiario. Non fraintendentemi: io non vedo nulla di male in una persona interessata al lato estetico dello Steampunk, e che magari chiede consigli agli Steamer esperti su come crearsi un look nello stile. Io vedo il male nella possibilità del riduzionismo estetico... nella possibilità di identificare gli Steamers come "Ah sì, i pazzi che vanno in giro con i goggles e le rotelline incollate sulle mutande!", e delle soluzioni kitcherrime che ne emergerebbero se facesse DAVVERO presa sulle masse e sulle grandi case industriali che dettano la legge della moda, ben lontane dal gusto e dagli sforzi di uno Steamer qualunque nel crearsi un'outfit!
Mi fa venire in mente quello che molti di noi dicono in vari topic qua e là su questo forum: lo steampunk non è cosplay, ma soprattutto non è una moda, è un vero e proprio stile che necessita di fantasia e buon gusto, dalla scelta dei vestiti giusti al capire quando sono necessarie alcune decorazioni e quando invece sarebbero ridondanti.

Insomma, per come la vedo io attaccare due ingranaggi su un oggetto vagamente vintage non fa di esso un'opera d'arte Steampunk, come quelle dei customizers!! Non siete anche voi di questa opinione?

Va bene, modalità rompiscatole-contestatrice off - e godetevi il video ;)

www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=TFCuE5rHbPA
 
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LudwigVan
view post Posted on 19/12/2011, 19:00




Concordo pienamente, come dici tu due ingranaggi non fanno lo steampunk, ne tantomeno a mio parere spendere soldoni in prodotti già fatti per quanto carini siano. Io personalmente considero lo steampunk prima di tutto una questione di self-Made. Oltre che chiaramente essere molto divertente creare il proprio outfit personale e unico, poi chiaro che alcuni gingilli non e' male comprarli già fatti al massimo si può sempre personalizzare :-)
 
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§:AlchemicalColonel:.:Lenore K:§
view post Posted on 19/12/2011, 19:29




Chiaramente non sono contro il comprare le cose già fatte, se ne trovano di carine (anche sul tanto amato/odiato Ebay)!
Riguardava più il problema dei fraintendimenti che crea la moda di massa quando si appropria di cose che dovrebbe proprio lasciar stare... "Impara l'arte e mettila da parte..."
 
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LudwigVan
view post Posted on 19/12/2011, 22:41




Si infatti concordo pienamente! Cose belline ce ne sono basta non andare su 200 euro di roba ecco >.< almeno per quanto mi riguarda, poi si come ho potuto vedere si appropriano del termine steampunk proprio per cavolate prive di senso direi, la borsa di louis vitton steampunk...va bè XD
 
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Homini Lupus
view post Posted on 20/12/2011, 07:49




Mi capitava di pensare alla tematica qualche giorno fa; probabilmente le "radici fantasy" sono un buon punto di partenza per fare delle previsioni significative.
Il fantasy stesso comincia come genere per pochi secchioni occhialuti i quali spesso prima o poi trovano un modo, detto gioco di ruolo, di trasformare le loro letture in qualcosa di simile ad un'attività sociale; agli occhi del mondo sono un misterioso circolo esoterico che si dedita ad attività innominabili, assimilabili al satanismo ed alla pornografia, cultori di un libro, detto "Il signore degli Anelli", il cui scopo, almeno secondo la visione dell'Alta Cultura Italiana, è propagandare una visione fascista del mondo.
Poi la ruota gira, i videogame trasformano il cupo mondo del wargame fantasy in una specie di cartone animato, il tomo di Tolkien viene mostrato alle masse in versione cinematografica e perde ogni connotazione sottoculturale e chiunque voglia fare incassi sicuri punta sul genere fantasy il quale, essendo partito da un angolo dello scaffale dei libri di fantascienza, si è quasi fagocitato la sezione, con copertine sempre più belle e contenuti sempre più poveri. Esempio ancora più agghiacciante è il gotico, ormai declinato sempre più spesso nel "paranormal romance", con mostri un tempo magnifici e terribili trasformati in sbarbi alle prese con piccoli problemi di cuore.

E' per questo peggiorata l'offerta? A mio parere, no. E' aumentata ed è stata "gonfiata" con materiale di scarsa qualità, ma questo non ha eliminato ciò che poteva esservi di buono nel genere, al più è diventato più difficile da individuare. Inoltre più un genere è chiaramente definito più si è scavato la fossa, ed è maturo per una sua evoluzione in qualcosa di innovativo, lasciandosi alle spalle le masse di animali spazzini ed esplorando nuove possibilità che prima erano latenti ma non ancora sfruttate a fondo.

Ovviamente ogni genere ha le sue peculiarità le quali potrebbero portare a reazioni differenti quando questo viene posto sotto i riflettori della ipocultura di massa. Comunque sia è abbastanza inutile chiudersi in atteggiamenti di rifiuto aprioristico (del tipo "quando c'era Lui le aeronavi arrivavano in orario"); una scimmia era una scimmia anche prima che si mettesse gli occhialoni e va ignorata a prescindere dall'involucro di tessuto e ottone, mentre idee e persone che hanno valore possono mantenerlo nelle loro varie declinazioni.

D'altronde, il fatto stesso che siamo qui a discutere indica l'esistenza di una corrente, un trend che è passibile di diventare moda. Se fosse stile individuale impermeabile ed immutabile ognuno avrebbe il suo sito personale, il suo piccolo micromondo abitato da uno ed un solo individuo, senza alcun punto di contatto con il mondo esterno.

Alla fine, il fastidio principale, a mio parere, saranno la massa di persone che credono di capire, ma non ne hanno la capacità. Quando un saggio, durante un discorso, emette un rutto, le persone intelligenti ne escono con delle idee, le persone grossolane hanno sentito solo il rutto; la rappresentazione mentale del mondo dei più non va molto oltre le funzioni corporee e questi furbi autoproclamati, in grado di ridurre l'intera esperienza umana, propria ed altrui, ad un riempirsi lo stomaco e sfregare i genitali (cosa che permette loro di dare una spiegazione a tutto), sono un fastidio abbastanza inevitabile. In questi casi la parola d'ordine è "ignorare".

Di fronte alle mode preferisco mantenere un atteggiamento opportunista, ovvero approfittare dei vantaggi e ignorare le nuove regole che i maestri di eleganza cercano di imporre. Un atteggiamento di rifiuto sarebbe un modo di farsi traviare dal trend, ovvero mantenersi tanto impegnati ad evitare una moda da ricalcarla in negativo.
 
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Kormyak
view post Posted on 20/12/2011, 11:09




Posso togliere il cilindro e applaudire alle sagge parole di Homini Lupus? Purtroppo problemi tecnici mi impediscono al momento di esporre in maniera articolata le mie riflessioni sull'argomento, ma le terrò da parte per momenti migliori.
 
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§:AlchemicalColonel:.:Lenore K:§
view post Posted on 21/12/2011, 21:57




Grandi parole quelle di Homini Lupus. Mi è piaciuto moltissimo il paragone col Signore degli Anelli (che, pur non rientrando tra i miei libri preferiti in assoluto, ho apprezzato molto; e mi è spiaciuto vederlo diventare "soltanto" un aspetto insignificante di una gigantesca opera di marketing!) e soprattutto con il "paranormal romance"... Cavoli, per me i soil e unici vampiri sono quelli alla Nosferatu, alla Dracula di Bram Stoker, brutti pericolosi e cattivi, non gli adolescenti palliducci alle prese coi piccoli problemi di cuore!!

E sì, è possibile quindi che aumenti l'offerta a scapito della qualità, mentre un genere prima vagamente definito e ristretto alle "sette" di amatori si conquista via via la propria legittimità come corrente culturale vera e propria - salvo entrare a far parte dell'immaginario collettivo nella CUL-tura di massa. Ma quello che mi disturba, vedi ad es. nel giustissimo paragone della commercializzazione del gothic romance, è quello che continua e continuerà a disturbarmi se dovesse succedere la stessa cosa al sacrosanto Steampunk, o Dieselpunk. Per l'appunto: le masse che CREDONO di capire, e invece carburano solo ad estetica becera (le funzioni corporali...ahuahuahuah!!!!!!) e prendendo per oro colato tutto ciò che chi detta legge in fatto di moda dice, vedi ad es. la borsa di Louis Vuitton catalogata come Steampunk ?!?!

E' dunque molto bello che ci si ritrovi qui a discuterne, segno appunto che una cosiddetta sotto-sotto-cultura sta forse trasformandosi in qualcosa di più, evolvendosi in qualcosa di più dichiarato ( forse un giorno arriveremo addirittura a darne una definizione coerente!!). Immagino quindi che noi e gli altri colleghi, qualora si presentasse la sfortunata evenienza, saremo ancora qui a discutere dei modi per innovare ulteriormente quella che per noi è uno stile ma soprattutto una cultura, impegnandosi non a evitare come la peste le sue eventuali commercializzazioni, ma cercando sempre di discernere il buono dal gramo. O no?

CITAZIONE
Se fosse stile individuale impermeabile ed immutabile ognuno avrebbe il suo sito personale, il suo piccolo micromondo abitato da uno ed un solo individuo, senza alcun punto di contatto con il mondo esterno.

PS-OT: L'idea mi attizza un sacco! XDDD "Colonnello Lenore a Base Terra, Colonnello Lenore a Base Terra. Nessuna traccia di vita intelligente su questo asteroide abitato da monadi, poiché sinora non ho incontrato nessun candidato al premio Nobel a parte me stessa!"
 
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Cagliostro89
view post Posted on 22/12/2011, 23:21




L'intervento di Homini Lupus è sacrosanto e lo condivido in tutte le sue parti, volevo tuttavia esporre un paio di idee e domande ulteriori: se la moda da una parte può fare un'ottima propaganda ad un genere, dall'altra lo riempie di imprecisioni distribuendo alla massa false conoscenze.
Ora se queste conoscenze sbagliate andassero ad intaccare l'anima di un genere?

Esempio:
Nonostante tutti i luccichini, romanzetti, film, annessi e connessi tutti sanno che il vampiro per eccellenza non è l'idolo delle teenager ma una creatura di tenebra...insomma non un bel tenebroso ma una un mostro comparso in un geniale libro (che io personalmente adoro) dedito agli atti e vizi più osceni.
Se invece la pubblicità dello stereotipo Twilight fosse arrivata molto prima che si diffondesse questa conoscenza comune? Se per tutti lo stereotipo del vampiro sia quello di un pallido attore appena maggiorenne con problemi sentimentali?

Insomma se il fenomeno non è così devastante...come diceva Lupus giustamente ignorare è la cosa migliore, ma se si rischia di far passare "alla storia" un concetto sbagliato non è compito delle ristrette minoranze di appassionati far capire che non è il vero filone principale?
Sono il primo a dire che assumere un atteggiamento di rifiuto totale e di purismo nella convinzione di "esserci da prima" è un atteggiamento controproducente oltre che maleducato e fastidoso però anche la totale apatia non credo sia un bene.
Approfittare insomma della pubblicità di massa per diffondere un pò di passione "sana" senza tuttavia egocentrismo o pretendendo di essere gli unici "detentori delle chiavi della verità cosmica assoluta" :lol:

Cosa ne pensate? Il mio non è un assioma ma una idea trasposta in domanda che mi è sovvenuta alla mente mentre leggevo questa discussione dannatamente interessante!
 
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BrassMithril
view post Posted on 29/12/2011, 00:22




Quoto in toto le vostre considerazioni ;) è un thread molto interessante.
Un altro dettaglio del problema "just some glue..." (che poi tanto dettaglio non è) è il lato puramente commerciale, in particolare del valore dell'oggetto.
Noto fin troppe volte gingilli sebbene esteticamente steampunk e magari perfettamente inerenti con il trend, fin troppo facili in lavorazione per costare un tot di denaro. Ovvero, mi vorresti dire che per stappare la colla e incollare due pezzi assolutamente non realizzati da te ti dia un valore di lavoro e fatica di *** euro/dollari? Dovrei crederci? Ok il costo degli oggetti, ma spessissimo si esagera. Come diceva Lupis, l'opportunismo è a favore di questi primi, già superfamosi artisti steampunk. Alcuni di loro eccelono, diventando quasi artisti immaginari capaci di opere favolose... altri si limitano ad incollare, rendendo povera l'opera d'arte stessa. Io, personalmente, amerei possedere un oggetto che per diventare tale (e, in breve, per costare "così tanto") abbia dietro tanto tempo, dedizione, passione, amore dell'artista o dei vari artisti che hanno creato quel pezzo.

ps. Ogni tanto mi faccio viva, se sbuca qualcosa di interessante. :P
 
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Homini Lupus
view post Posted on 31/12/2011, 08:37




Noto che emerge una questione su quale sia "l'anima" di un movimento. Per come la vedo, l'anima di un movimento (politico, estetico od altro) sono le persone che lo compongono e, indirettamente, lo spirito dei tempi e le tematiche in cui si muovono gli individui. La capacità (o mancanza di) di darne un'espressione universale, in grado di emergere ed emanciparsi dallo spirito dei tempi, pur essendone un figlio, determina se la creazione merita di sopravvivere o è destinata a fare la fine del dodo e del Batman in pigiama grigio e blu.

Le cose si estremizzano un po' quando si parla di una sottocultura la quale invece di esprimere il punto di vista e i sogni di una maggioranza è espressione di un sentire poco condiviso. Forse i "pochi" sono pionieri della sensibilità che sta per diventare espressione della maggioranza o di una minoranza consistente (come gli esempi che facevo nel post precedente), forse il loro modo di vedere e sentire ha limiti che gli impediscono di andare oltre il culto settario, vuoi perché troppo legato all'epoca di appartenenza (ad esempio il movimento progressista di inizio secolo) o perché intrinsecamente allergico alla diffusione, come i punk classici.

Per quanto riguarda l'approccio al genere, per come la vedo ci sono essenzialmente due percorsi: dall'interno verso l'esterno o dall'esterno verso l'interno.
SPOILER (click to view)
Ovvio, il mondo è sempre riconducibile a contrapposizioni binarie: yin e yang, il secco e l'umido, quelli con una pistola carica e quelli che scavano...

Da un lato vi è chi, nello sviluppare un proprio gusto personale e l'organizzare la realtà, giunge a posizioni analoghe a quelle di altri che si riconoscono in un genere. Constatando che le sue preferenze personali stanno abbastanza comodamente sotto l'ombrello di questo genere che egli ha appena scoperto, l'individuo preso in esame decide di adottare il termine e comincia ad interessarsi alle espressioni di coloro i quali si riconoscono a loro volta nel medesimo termine. Questo è particolarmente rilevante in un'epoca in cui le parole, offerte in sacrificio sotto forma di tag sull'altare del supremo Oracolo.Google decretano chi deve prosperare e chi deve essere dimenticato, ma in cui le reti sociali online permettono di entrare in contatto con altre persone a prescindere dalla distanza geografica: le discriminanti diventano la lingua e la ragion d'essere della comunità (tipo psicologico, preferenze estetiche, gusti musicali, attività praticate...).
Un secondo tipo di approccio è quello di chi, osservando gli altrui gusti e preferenze, pur vedendoli in un primo momento come altro da sé ne rimane affascinato e comincia ad interessarsi al genere leggendo, ascoltando, interrogando gli altri e facendo ripetutamente la figura del "noob". In alcuni casi, questa seconda via è l'unica praticabile (è concepibile concepire autonomamente qualcosa di simile allo steampunk a partire dai romanzi di Verne e Wells, ma sfido chiunque a sviluppare il metal a partire dalla musica anni '60).

E' facile immaginare come chi proviene da un percorso come il primo si senta superiore a chi giunge dal secondo, ma è un sentimento infondato. Tutti abbiamo bisogno di fonti di partenza, sia che essi risalgano ai secoli passati sia che siano l'ultimo trend del mio vicino di casa. Inoltre non ci vogliono certo sforzi eroici per far parte di una sottocultura da cui, per definizione, si entra e si esce quando si vuole.

SPOILER (click to view)
Ok, ho scritto abbastanza per il post titanico del sabato mattina...
 
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9 replies since 18/12/2011, 22:43   163 views
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