CITAZIONE (Cagliostro89 @ 11/3/2012, 19:08)
per me la vera essenza di Steampunk è in primis la realizzazione di moderne tecnologie all'interno di un'epoca nella quale erano irrealizzabili, con l'uso di materiali e conoscenze PLAUSIBILI per l'epoca.
Quanto al periodo vittoriano, al rame, al vapore, areonavi e viaggi nel tempo: sì sono legati al genere grazie ai libri che lo hanno maggiormente diffuso e che lo hanno ispirato ma credo vengano in secondo piano rispetto all'ucronia tecnologica.
Non sono certamente un'autorità in campo come il grande Carraronan...
Ma la penso anche io esattamente come Cagliostro. Credo che, posta una tale definizione, la caratterizzazione estetica vada in secondo piano purché, come si diceva in un altro topic, non si vada nell'assurdo (beh, che ne dite di un bel "Paleolitikpunk" con le astronavi fatte di rocce, mosse a pedali come la macchina dei Flintstones?!
).
Penso anche che, in un'ottica da una parte positivista e dall'altra pronta a mettere in discussione tutte le sicurezze e le variabili socio-estetiche di un'epoca in seguito alle rivoluzioni tecnologiche, l'utopia steampunk è così caratterizzata IN PRIMIS da un certo
Zeitgeist e da una certa sensibilità. Solo dopo vengono il vestire e l'immaginarlo visivamente.
Ho anche una seconda teoria, in base alla quale ci piace identificare questo spirito utopistico ingegnoso e avventuroso con l'epoca vittoria perché in base alla teoria delle sopravvivenze trasfigurate di Febvre (eh, mi sono fissata, lo so!), la seconda metà dell'800 è stato un periodo rigonfio di innovazioni e cambi di paradigmi continui che, appunto, hanno lasciato profonde reminiscenze nelle nostre mentalità odierne, la scalata all'individualismo, la nascita dell'
homo oeconomicus e la conseguente ribellione, l'analisi sociotecnica e subito dopo la nascita dei totalitarismi, la frenesia della guerra; non potremmo immaginare ciò che immaginiamo, altrimenti, tutto questo ricalca molto lo spirito Steam, ma così mi rendo conto che perdo di vista l'oggetto della discussione.
Mi pare dunque di capire che, a questo stato di cose, siamo tutti d'accordo su quale sia l'ESSENZA dello SP. Su come poi questa essenza si debba tradurre esteticamente, se vanno messi gli ingranaggi o no, se il motore a diesel è ammissibile o no, se con il vapore posso sparare raggi tachionici o meno... beh, queste decisioni le lascio unicamente al gusto dell'Artista, dello Scrittore, del Creatore di Outfit.
Che, è sottinteso, avrà tanto buon gusto da sapere quando e come non cadere mai nell'assurdo o nel non plausibile.
Allora? Chi è così temerario da passare alla terribile seconda parte della definizione di Steampunk... dopo l'essenza, la Materializzazione?!